Presentazione
In un’epoca dove si parla moltissimo del trattamento delle sindromi ostruttive da apnea notturna, soprattutto in riferimento alle nuove leggi in vigore da questo anno sulle visite alle quali sono obbligati gli autisti, in particolare quelli di mezzi pesanti, i Dottori Dal Borgo, Di Giosia e Perinetti, hanno proposto un nuovo post per il mio blog, sull’uso dell’espansore rapido del palato come mezzo terapeutico per questo tipo di problema nei pazienti in età pediatrica.
Nel ringraziarli di vero cuore, mi auguro che come sempre accade, l’argomento susciti l’interesse per crearne una discussione.
Buon lavoro e tanta ortodonzia a tutti!!!
Odt. Fabio Fantozzi
Recentemente la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) stà suscitando un grande interesse in quanto di pertinenza non solo otorinolaringoiatrica ma anche a neurologica ed odontoiatrica.
La OSAS può manifestarsi a qualsiasi età e negli ultimi anni ci si focalizza sempre più sui pazienti in età pediatrica, sia perché la OSAS si presenta con una certa frequenza nei bambini, sia perché risulta fondamentale riconoscere precocemente tale patologia per limitare il più possibile i potenziali effetti psicofisici e relazionali che tale disturbo può arrecare nel lungo termine. L’ortodontista è sempre più coinvolto in tale problematica.
L’adenotonsillectomia rappresenta la terapia d’elezione delle OSAS nei bambini, tuttavia vi sono casi in cui tale approccio non è sufficiente alla risoluzione del disturbo del sonno. Mentre per gli adulti vengono indicati dispositivi di avanzamento mandibolare, nei bambini si stà recentemente dimostrando come l’espansione ortopedica del palato possa favorire il flusso di aria attenuando in modo significativo la OSAS.
Un recente studio di revisione sistematica della letteratura (Machado-Júnior AJ, Zancanella E, Crespo AN. Rapid maxillary expansion and obstructive sleep apnea: A review and meta-analysis. Med Oral Patol Oral Cir Buca 2016;Epub – www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27031063) sugli effetti dell’espansione palatale sulle OSAS in pazienti pediatrici ha analizzato la riduzione degli episodi di apena/ipopnea notturna conseguenti al trattamento ortodontico. Tale studio ha analizzato dati provenienti da di 215 bambini di età media di 7 anni con diagnosi di OSAS che sono stati trattati con espansione rapida del palato. I risultati hanno evidenziato una riduzione media di 7 episodi di apena/ipopnea per notte. Gli autori di questo, e di altri articoli, spiegano tali effetti positivi derivanti da: 1) diminuzione delle resistenze nelle cavità nasali e di conseguenza il passaggio facilitato dell’aria, 2) riposizionamento linguale, 3) incremento dello spazio orofaringeo, fino anche 4) diminuzione del volume tonsillare. Ma la cosa più importante è che diversi studi riportano un effettivo miglioramento dei sintomi associati alle OSAS (irritabilità, insonnia, disturbi cognitivi).
Alla luce dei dati riportati da questa recentissima revisione della letteratura, l’espansione rapida del palato risulterebbe quindi una terapia efficace nel trattamento dei disturbi del sonno in età pediatrica. Va comunque precisato che ulteriori indagini sono necessarie soprattutto per comprendere le reali possibilità dell’espansione mascellare in termini di miglioramento delle OSAS e in quali pazienti tale approccio sarà precidile. Infatti, allo stato delle conoscenze attuali, il miglioramento è atteso anche se non può essere garantito.
D.ssa Beatrice Dal Borgo, Dr. Massimiliano Di Giosia, Dr. Giuseppe Perinetti