Cari Amici,

oggi tocchiamo un tasto dolente ed io come Odontotecnico, produttore di dispositivi medici su misura e fornitore di centinaia di gran bravi dentisti in tutta Italia ed all’estero, mi sento in dovere di informare tutte quelle persone che non conoscono a fondo un determinato settore come quello dentale.

Anch’io non saprei distinguere ad esempio come riconoscere un buon dermatologo, un super cardiologo o un bravo oculista. Il passaparola è soggettivo; è come la recensione al ristorante: dipende dal palato di ognuno!

Ogni buon Odontoiatra (il dentista) ha la sua formazione per dare il meglio al proprio paziente ma sapete che gli apparecchi ortodontici che lui stesso può prescrivere ed installare, vengono prodotti da laboratori ortodontici come il mio?
Sapete che ci sono norme che prevedono l’uso di determinati materiali ed il divieto di altri?
Sapete che di ogni dispositivo medico su misura esiste una vera e propria carta di identità (normativa CEE 93/42 e successive modifiche che presto sarà sostituito dal nuovo regolamento 2017/745) che indica chi lo ha prodotto, quali materiali ha usato, quali numeri di lotto ha impiegato al fine di poter essere immediatamente analizzati in caso di anomalie, allergie o altro?
Sapete che molti laboratori ortodontici, pur di dare un prodotto a basso costo, non sono a norma, hanno dipendenti in nero e utilizzano prodotti non certificati e di bassissima qualità che poi finiscono nelle vostre bocche?
Considerando che il vostro denaro non cade dal cielo, informatevi sempre su chi è il produttore dei dispositivi medici che vengono prodotti per voi o per i vostri figli e magari fate anche una ricerca online: il web oggi aiuta tanto a capire se vi state affidando ad un Odontoiatra che lavora con un laboratorio serio, con costante formazione, innovazione tecnologica e certificato magari ISO 9001 e cosa ancor più rara ISO 13485 o se si avvale del primo sfigato che lavora in un sottoscala proponendo dispositivi medievali spacciati per prodotti buoni ed accettati da alcuni clinici (per fortuna pochi) che pensano di arricchirsi risparmiando sulla loro materia prima.
La qualità si paga, la spazzatura no!